Poco lontano dalla roccia di William si trova l’imponente Tempio del Sole, che domina una scarpata piantata con una collezione di Agavi, Furcraee e palme dal fogliame grigio-azzurro.
Il tempio è un'antica cisterna di acqua piovana per l'irrigazione riconvertita. Tre grandi ambienti affiancati si aprono fra pareti spesse un metro e mezzo, illuminati dai raggi di sole che filtrano dalle aperture nel soffitto.
La decorazione interna richiama antichi luoghi di culto, grazie alla presenza dell’acqua e dei bassorilievi di ispirazione mitologica, opera di Simon Verity, che illustrano l'affinità di Apollo, il Dio della Musica e della Poesia, con altre arti e scienze, quali la medicina, la danza, la crescita della flora, la natura, le selve antiche, oltre al suo ruolo di indovino e custode dell'Oracolo.
Il primo ambiente a sinistra è la STANZA DELLA NASCITA. Qui l'acqua scaturisce da una roccia attraverso le corde dorate della lira di Apollo; in un angolo vediamo Latona, la madre di Apollo che abbraccia una Palma nel momento del travaglio (secondo la leggenda, Apollo nacque all'ombra di una Palma).
Più oltre, il dio viene condotto verso l’Olimpo su di un cocchio trainato da cigni. Nella stanza centrale, grande e luminosa, il bassorilievo sulla parete di fondo raffigura Apollo sul carro del sole, i cui raggi dorati si trasformano nella musica di William: PRAISE BE THE LORD OF GOLD ("sia lode al dio dell'oro"), da Belshazzar's Feast su di un lato e sull'altro HOW CAN I SLEEP WHEN LOVE IS WAKING ("come posso dormire quando l'amore si sveglia") da Troilus and Cressida. Nello spazio si librano le nove Muse, alcune figure mitologiche che suonano strumenti musicali e coppie che amoreggiano, una citazione degli affreschi pompeiani.
In basso vediamo Apollo e Dafne che, per sfuggire al suo abbraccio, si trasforma in alloro (Laurus nobilis). Questi bassorilievi sono una celebrazione simbolica della vita e del suo trionfo nei piaceri terreni. Nella terza stanza, più buia e raccolta, è rappresentata LA FINE DELLA VITA MORTALE. Qui il corso d’acqua scompare in un vortice, sul quale siede pensierosa la Sibilla Cumana. Una citazione dal VI canto dell'Eneide ricorda il viaggio di Enea nell’oltretomba, che raggiunse grazie alle indicazioni della Sibilla. Due colombe, raffigurate sulla parete di fondo, indicano la pianta da cui Enea dovrà cogliere un ramo dorato per accedere all’Ade: si tratta di un cespuglio di mirto (la Mortella). La Sibilla è anche un simbolo di morte e di rinascita.
Secondo alcune leggende, ella era stata destinata a vivere una lunghissima vita, ma fu trasformata in cicala da Apollo per evitarle una decrepita vecchiaia.